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corse allora il duca Francesco”, senza estendersi più oltre. Tredici anni prima di quella del Gazzotti veniva in luce l’Historia di Modena del Vedriani, ma troppo cauto, e troppo ossequente alla casa d’Este era quello scrittore, e non avrebbe narrato cosa che potesse ritenere sgradita alla corte, o fosse per togliergli quella “licenza de’ superiori” che brilla in fronte all’opera sua. La prova maggiore per altro, e che non teme obbiezione, della verità di quanto il Gazzotti narrava, io la scorgo nell’impossibilità ch’egli esponesse un fatto il quale risguardava il suo paese e la casa d’Este, che pochi anni innanzi era accaduto, e del quale perciò tutti sarebbersi levati a contraddirlo, se erroneo. Quanta non sarebbe stata in tal circostanza l’audacia di questo valentuomo, cui Luigi XIV aveva conferito il titolo onorifico di suo storiografo, e che dopo i lunghi suoi viaggi, s’era messo a stanza in Formigine ov’era arciprete! E suppor si potrebbe cotanta bonarietà nel duca Francesco II, da lasciarsi dedicare un’opera nella quale un avvenimento di tanto rilievo si narrasse che fosse falso? E avrebbero poi taciuto gli Estensi di San Martino, e il figlio del generale Montecuccoli, morto l’anno precedente, e gli altri della famiglia?
Posta in sodo, siccome stimo, la verità del racconto del Gazzotti, sarebbe da investigare, se si lasciasse il Montecuccoli sedurre dall’ambizione di dominare come sovrano sul proprio paese. Nessun documento soccorrendoci a scoprir lume intorno a ciò, noi amiamo congetturare che, se fu egli, com’è troppo probabile, informato di tali progetti, non venissero questi da lui secondati e nemmanco approvati. A così comportarsi lo doveva indurre la gratitudine al suo sovrano che di speciale benevolenza l’onorava, e che di favori fa largo alla famiglia di lui. Dedito egli, del rimanente, a ciò solo che alla profession sua militare si riferisse, così che nessuna cura neppur si prendesse de’ proprii feudi che lasciava amministrare da altri, riesce difficile il credere che volentieri avrebbe veduto troncarsi non lungi dalla meta la sua gloriosa carriera, per assumere il nuovo carico di governar popoli, e quelli specialmente i quali