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carsi et a notificare la sua intenzione al signor Principe Palatino, che sarà il successore e per lo quale effetto la Dieta degli Stati è intimata qui il primo di maggio prossimo futuro. In suggetto di questa abdicazione ha la Maestà Sua scritto a Monsieur de Canut, che è stato qui lungo tempo ambasciatore di Francia, e che ora è ambasciatore in Olanda, una lettera, copia della quale viene qui annessa, che spira una grandezza d’animo molto superiore alle cose ordinarie del mondo . Io sto di giorno in giorno per partire di qua di ritorno in Alemagna, carico d’onori, di grazie e di regali dall’infinita clemenza di questa Maestà, sì com’è anche il signore C.e Enea Caprara, il quale m’ha favorito di venir qua con esso meco. Quest’inviato di Spagna D. Antonio Piementel, compitissimo Cavagliere, ha ricevuto ordine di ritornarsene, e sta egli ancora per partire alla fine di questo mese. E con tal fine a V. S. Ser.ma mi inchino.
Di Upsal li 13 marzo 1654.
Di V. A. Ser.ma Umiliss.mo devotiss.mo servit.re R. C. Montecuccoli
Non allora, ma solamente il 6 di giugno ebbe luogo la solenne trasmissione dell’autorità reale al principe Carlo Gustavo, del quale precedentemente scriveva Raimondo, che sperava sarebbe per riescire ben accetto al popolo e al senato, “perché oltre alla virtù militare della quale è dotato, egli ha anche quella d’essere molto famigliare e popolare a buon bevitore, qualità che giovano assai ne’ climi settentrionali”.
All’atto memorando dell’abdicazione di Cristina non assisté Raimondo, né alla partenza di lei dalla Svezia, essendoché circa la metà del marzo prendesse egli congedo da lei che gli regalò il suo ritratto contornato di diamanti, secondo narra l’Huissen, il qual donativo ella usava fare agli ambasciatori esteri, se crediamo al Priorato che lo scrisse nella biografia di lei.