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modeste le pretensioni, avendo egli poi sposato una principessa di Neoburgo; Raimondo non poté neppure in questo far pago il desiderio del principe suo.
Rifacendoci ora all’epoca del ritorno del generale dall’Olanda, accenneremo ad una grave infermità che pose a repentaglio la vita di un giovane omonimo suo, figlio di Giulio Montecuccoli della linea di Polinago , che da suo zio Massimiliano come dicemmo, era stato a lui raccomandato quando dalla Fiandra passò a militare in Germania. Non ebbe tuttavia quell’infermità, che derivava da dolori colici o di renella, conseguenze funeste, essendo quel giovane vissuto insino al 1658. Egli stesso il generale sentì necessità di provvedere alla salute propria, usando le acque di Baden presso Vienna, nella qual città alcuna volta tornava per accudirvi ad affari che da Modena gli erano raccomandati. Si veniva intanto riformando l’esercito, più reggimenti licenziandosi: di quelli di cavalleria otto soli se ne ritennero, e tra questi annunziava il Parenti ch’esser doveva quello del Montecuccoli . Anche a lui pertanto, siccome agli altri generali, fu di un quarto diminuito lo stipendio, secondo che il 5 di novembre di quell’anno 1650 consigliava il Piccolomini. Gli venne però offerta a compenso la lucrosa carica di governatore della Boemia, con titolo di capitano generale di quel regno. Ed erano gli stessi boemi, secondo il Parenti racconta, che avevano pregato l’imperatore a preferirlo per quell’officio al Colloredo, al Conti e ad altri che lo chiedevano. Scriveva per altro venti giorni appresso il Parenti, non essere ancora ben risoluta l’andata del Montecuccoli in Boemia; e probabilmente declinò egli, usato com’era a vita operosa, quell’officio stanziale che non dubitiamo gli fosse allora offerto. In un elenco dei documenti del-