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duca di Lauenburg che falsamente fu detto avesse ucciso il re Gustavo Adolfo, e non offerendoglisi più occasione di esercitarsi in guerra, tranquillamente passò gli ultimi anni del viver suo ora a Praga, ora a Vienna, o al suo castello feudale di Naschod, dove ancora si veggono le pitture ch’ei fece farvi da Luca Kranack e da altri artisti, i quali raffigurarono in esse alcune delle sue più gloriose imprese militari. Morì egli di soli 56 anni nel 1656, pianto dalla sua vedova la quale, quantunque non contasse più che 21 anno di età, serbandosi fedele alla memoria di lui, non mai passò a seconde nozze . Agevol cosa è il reputare che la notizia della morte di quel gran capitano sarà riescita dolorosa a Raimondo che l’ebbe ad amorevol capo in più guerre. Un’ulteriore dimostrazione di amicizia avevagli porta Piccolomini nel luglio del 1650, chiamandolo a prender parte alle feste che in Norimberga accompagnarono la proclamazione della pace. In questa non fu compresa la Spagna, per la quale ne’ Paesi Bassi continuò a combattere contro i francesi l’arciduca Leopoldo d’Austria: e sotto di lui militava quel conte Andrea Montecuccoli che più addietro ricordammo. Il 20 di marzo del 1649 venne eletto dall’arciduca mastro di campo della cavalleria, e fu più tardi governatore di Armentiers. Seco era Andrea suo figlio, nel quale e ne’ fratelli Federico, Carlo e Girolamo si estinse quella linea de’ Montecuccoli ch’ebbe in feudo Montecenere, passato poi a Ferrante, e poscia a Leopoldo figlio del generale Raimondo. In Italia, contro gli spagnoli, rimaneva a capo dell’esercito francese il duca di Modena; il quale in breve, per le guerre civili che fervevano in Francia, vedutisi scemare i soldati, si trovò astretto ad accordarsi colla Spagna, certo con soddisfazione de’ popoli suoi, de’ quali (e fra questi degli uomini di Montecuccolo) ci rimangono le rimostranze che allora facevano pei gravi balzelli ond’erano gravati. Ebbe allora incarico Raimondo di parteci-