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RAIMONDO MONTECUCCOLI.



PARTE PRIMA.


Capitolo I.

primi anni di raimondo.

Se ne’ grandi commovimenti politici, e quando un paese subisce notabili trasformazioni, interviene che uomini bassamente nati alle più elevate dignità di uno stato, e singolarmente nelle milizie, pervengano, primi essi di lor lignaggio ad illustrarlo; c’insegna nondimeno la storia de’ passati secoli che le maggiori imprese militari, nelle epoche che sogliono dirsi normali, da coloro di consueto si compirono che negli antenati loro additar potevano uomini che per diversa maniera di nobili imprese si erano più o men grande rinomanza procacciata. E questo più peculiarmente diciamo per riguardo all’Italia insino al tempo della rivoluzione francese. Se invero da alcuni capitani di ventura, come Sforza Attendolo, il Piccinino, e non so che altri, si voglia prescindere, ci verrà veduto che i migliori capitani d’Italia o furono principi, o di famiglie di nobili e di feudatarii, ond’è che potesse dirsi con Dante che in loro la virtù scendeva per li rami.

Nelle reggie dei principi italiani come ne’ castelli ove tenevano i nobili feudali o temporanea o stabile dimora crescevano giovani che di null’altro udivano favellare se non di casi di guerra, di glorie o di sventure del proprio parentado, o de’ vicini