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stesso era smentito, soggiungendo che stimavasi anzi fosse “per fare colà qualche buon colpo contro Wittemberg”. Quant’è al Tabac, non era desso certamente prigioniero nel dicembre di quell’anno, essendoché lo spedisse allora Raimondo all’imperatore per sollecitare l’invio di altri soldati, invano attesi insino allora. Nemici ed emuli potenti aveva Raimondo (e ne ebbe fin che visse) tra i generali cesarei, e da loro probabilmente fu sparsa quella notizia che dicemmo aver trovato qualche credito a Vienna. Che punto abbattuto fosse l’animo del valente modenese, l’abbiamo dal Torresini, il quale ce lo mostra occupato a cercar modo di trarre a battaglia gli svedesi, chiusisi, come dicevamo, in Glogau. E buona impresa gli riescì di compiere il 15 di luglio, allorché, secondato, come scrive Priorato, dal general Pompei che campeggiava da quelle parti, dopo 13 giorni d’assedio, ridusse in poter suo la fortezza di Frankenstein, della quale valevansi gli svedesi per le comunicazioni fra la Slesia superiore e l’inferiore: e con ciò chiuse egli ancora al nemico la strada per entrare nell’Austria a soccorrervi Korneuburg, che venne perciò in mano degl’imperiali. Dell’assedio di Frankenstein ci piace dare un cenno colle parole stesse del Montecuccoli. Il 10 di luglio di là scriveva: “Qui la notte seguente alli 6 del mese, arrivati con gli approcci sopra la controscarpa, dassimo un assalto generale a tutte le fortificazioni di fuori colla fanteria e cavalleria comandata a piede, e coll’aiuto di Dio l’espugnassimo tutte felicemente. Adesso si procede colle gallerie per attaccarsi alle mura del castello, le quali sono così grosse, che non si può far breccia, e però si va per la via delle mine e de’ fornelli, e ne speriamo in breve la resa”. E con lettera del 15 di luglio annunziava che la resa era avvenuta, facendone uscire la guarnigione senz’armi e bagaglio, ritenendosi quelli che già avevano servito nell’esercito cesareo, e gli altri mandando a Glogau: cento erano i primi, e trentasei dovevano esser gli altri, avendosi dal Priorato che di centotrentasei uomini si componeva il presidio del forte. In questo molte provvigioni da bocca e 100 cavalli si ritrovarono. Invano avea cercato Wittemberg di distogliere Raimondo da quell’as-