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fatto, et al mio arrivo ho ritrovato clementissimo ordine di Sua Maestà che mi destina in Franconia al comando del corpo del signor Conte d’Hatzfeld, il quale è indisposto et absente, e mi è stata data la patente di Tenente Marischal di Campo, la qual carica dovrò anche esercitare appresso di lui in ogni caso ch’egli riacquisti la salute e si riconduca all’armata. Quest’honore è segnalatissimo, ma io vi preveggo però un’infinità di travagli, di pericoli e di fastidi, perché quelle truppe non son’ancora state rimontate, que’ Principi hanno diversi fini e vari oggetti, l’inimico è forte, il paese poco affezionato et occupazioni non mancheranno. Io farò tutto quello che potrò, e se si passerà cosa degna d’essere scritta, l’avviserò a V. A. serenissima, pigliando io hoggi cavalli di nolo, non vi sendo posta per andarmene giorno e notte. Ho lasciato il signor Co. Galasso a Werben, dove farà gettare il ponte per scender poi lungo l’Albis a cercare Torstensohn, che dicesi essere tuttavia nell’Olsazia. Et a V. A. Ser.ma riverentemente m’inchino.
Di presso Wittemberg, li 12 luglio 1644.
Di V. A. Ser.ma Umiliss.mo Devotiss.mo Servitore Raimondo Montecuccoli

Avendo poi presa Koenigsmark la via dell’Holstein, abbandonò Raimondo la Franconia, non senza aver riportato colà, al dire del Priorato, “diversi vantaggi sopra i nemici”, e s’avviò per raggiungere Galasso. A continui viaggi fu poscia astretto, di lui valendosi quel generale in ogni occorrenza; ed ora andava alla ricerca di rinforzi, ora a concertar diversioni, ed ora a comandare questo o quel corpo di truppe. E ancora del segretario di lui si era valso precedentemente il Galasso, poiché è noto come lo mandasse a Sweinfurt a sollecitare la spedizione di quattro reggimenti in Boemia (Lettera di Bolognesi del 17 agosto 1644). Ma questi erano stati dall’imperatore ordinati al soccorso degli spagnoli, e, checché in contrario avesse disposto il Galasso, dovevano partire, salvo casi di estrema