Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
di Piombino. Raimondo, nella sua risposta, considerava il buon partito che da un tal matrimonio si sarebbe ritratto nelle controversie che soleva avere il duca colla corte di Roma. Altre infruttuose pratiche vennero iniziate nel successivo anno 1645 da Raimondo per procurare il matrimonio di Margherita, sorella del duca, col re di Polonia. Fu poi essa data in moglie, siccome dicemmo, al duca di Parma. Seguitiamo ora il Montecuccoli nei casi di una guerra piena di pericoli, nella quale in quell’anno non agl’imperiali, ma sì agli svedesi, che avevano valido appoggio dai francesi combattenti sul Reno contro Mercy, dovevano toccar gli allori della vittoria, quantunque guidati fossero questi ultimi da un uomo che, impedito dalla gotta a reggersi in piedi, esercitava il comando facendosi trarre qua e colà in lettiga. Ma codesto infermo era Bernardo Torstensson, del quale già avemmo a dire: uomo di tanta energia d’animo fornito e di tanta pratica delle cose di guerra, che le più arrischiate imprese tentar poteva e condurle a buon fine. E degno di stargli a fianco era il Koenigsmark, comandante un altro corpo di quella nazione . Né Galasso né Hazfeld, che pure per vittorie ottenute avevano acquistata gran rinomanza, potevano, singolarmente per la qualità delle truppe loro, competere con que’ due. Aggiungi la discordia che era tra questi generali dell’imperatore, l’ultimo de’ quali, caparbio di sua natura, non volendo star soggetto al Galasso, giunse persino a ritirare le sue truppe ch’erano a fronte del nemico, per non averle a congiungere con quelle di lui. Dure sconfitte toccarono entrambi allora, non consolate da parziali vantaggi, essendosi in ogni cosa mostrata ad essi avversa la fortuna. Nelle male acque in che costoro si ritrovarono, fu tratto in parte anche il Montecuccoli, che tenne il co-