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tanto contro di lui, che aveva a tergo gli estensi; ond’è che altro partito non rimanesse al Valencé se non quello di ritirarsi ai monti, dove poi i toscani e i modenesi neppure gli permisero di sostare, e lo costrinsero a ripassare sul territorio bolognese. Né agevole gli riescì questa ritirata, perché colle milizie di Garfagnana il colonnello Colombi, governator di Vignola, assai molestie gli diede, ed occupò anche Rocca Corneta ; e già aveva aiutato il principe Mattia de’ Medici ad impadronirsi del castello di Sambuca. Molto in cotali imprese si giovò il Colombi delle milizie dei Montecuccoli, guidate dal conte Alfonso e dal conte Giulio, sotto il qual ultimo militava Carlo, suo figlio, venuto dalla Germania. Degli incarichi che ebbe allora Raimondo, diè conto egli medesimo al principe toscano nella lettera che segue:

Ser.mo Principe mio signore e Padron Colendissimo. Il serenissimo duca mio signore, per guadagnar tempo nel disegno di separare l’armate nemiche d’insieme e poi dare alle spalle di quella che è su’ confini della Toscana, m’ha mandato innanzi con una quantità di cavalleria e di dragoni , per riconoscere i passi, et occuparli se si può, e prevenire il nimico; e se bene la strada è pessima né si può avanzare strada, e qui mi viene riferito che ‘l cardinal Antonio sia giunto al Vergato, luogo che da 15 giorni in qua li papalini fortifi-