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l’imperversare delle pioggie, se crediamo al Vedriani, s’aggiunse allora ad impedire agli estensi l’acquisto di San Cesario. Correva poi voce che il conte Luigi Boschetti, feudatario di quella terra, operasse d’intelligenza col comandante di Forturbano; e forse la colpa di lui fu poscia provata, imperocché al termine della guerra il duca lo fece porre in carcere, d’onde non uscì più vivo, secondo che il Lazzarelli narra nelle sue “Informazioni sul monastero di San Pietro” (ms. nella biblioteca estense). Come è da credere, il mal riescito tentativo dei pontificii era collegato col progetto del general Mattei, che consisteva nell’interporsi fra le truppe che erano nel modenese, e i veneti, occupando Nonantola e poscia Modena; nel quale intendimento si rimase anche dopo il fatto della Fossalta. In effetto il Mattei non guari dopo commise al Valencé di andare con buon nerbo di truppe sotto Nonantola ad intimarle la resa, mentre che egli, ad impedir la venuta di soccorsi da Modena, incaricava il commissario della sua cavalleria, Cesare Degli Oddi, di occupare il ponte di Navicello. Se non che costui, appena giunto, fu assalito e sbaragliato dal commendator Panzetti, colonnello dei dragoni, e già distintosi nelle guerra in Garfagnana; il quale, come dice una relazione manoscritta, de’ fatti d’arme di Nonantola che è nell’archivio di stato, piombò a testa bassa sui pontificii, tre volte urtando coll’unica sua le quattro compagnie de’ loro cavalli . Giunse poscia il Montecuccoli mandato dal duca con altri cavalli, con dragoni e con piccoli pezzi d’artiglieria, e compié la vittoria. Toccò l’Oddi in quel fatto una grave ferita della quale morì; e i soldati di lui, ponendosi in salvo colla fuga, lasciarono libero il passo al duca di Mo-