Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
gioverà, innanzi di procedere ad altro, tener ricordo degli ultimi fatti della onorata sua carriera. E accennerò primieramente all’acquisto ch’ei fece della signoria di Hohenegg nella bassa Austria da una contessa, del nome della quale non conosco che le iniziali C. M., al prezzo di quattromila talleri. In premio poi de’ servigi resi da Girolamo dichiarò l’imperatore quella terra “bene allodiale”, con che veniva per avventura esentata da imposizioni, privilegio valutato allora da certo legale Weinzierl 20.000 fiorini. Se non che per cotal donativo (tale il privilegio fu detto) convenne a Girolamo pagare alla camera imperiale 1000 ducati d’oro, come si ha da una lettera del Bolognesi, nella quale è quel castello erroneamente indicato col nome di Goldenek, mentre l’altro più sopra riferito gli è dato dallo stesso Girolamo, e tuttavia conserva. Tre anni rimase egli alla corte del Tirolo in Innsbruck nell’officio che dicemmo di consiglier di stato nella tutela dei figli del defunto arciduca del Tirolo, e di maggiordomo di Claudia de’ Medici loro madre, lodata allora di splendidezza, avendo anche chiamato presso di sé, come già avvertimmo, alquanti illustri italiani, tra i quali va ricordato Ferrante Montecuccoli, coppiere alla corte arciducale, che fu più tardi prevosto del duomo di Ferrara. A Girolamo diversi incarichi vennero a quel tempo così da Claudia come dall’imperatore affidati, e dal duca di Modena altresì, che di lui si valeva per pagamenti da fare in Germania, per leve di soldati e per altro. Ma finalmente sorsero gravi dissapori tra lui e l’arciduchessa Claudia, de’ quali il carteggio diplomatico del Bolognesi ci porge ragguaglio. Apparendo dal medesimo come attirato si fosse Girolamo l’avversione di Claudia perché all’ingerenza di lei nella tutela de’ figli si opponeva; inoltre per essersi mostrato avverso alla lega colla Spagna, che diceva riprovata dall’imperatore e detestata dai popoli ; e perché contrario esso ai