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prefazione. ix

parcamente procedendo poscia pe’ tempi men di questo memorabili.

Nè mancano all’archivio estense altri documenti che dicono di Raimondo e della sua famiglia. Da questi, non che da opere a stampa, trasse sunti un medico Francesco Gregori di Spilamberto, che incominciò anche a stendere una storia de’ primi anni di Raimondo; la quale, lasciata da lui incompleta, fu letta come lavoro suo da G. B. Venturi, scienziato e letterato di buon nome, all’istituto di Milano. Dagli eredi del Venturi, acquisitore dei documenti raccolti dal Gregori, furono questi venduti al duca Francesco IV, e di una parte di essi, nel sunto che presso di sè ritenne il Gregori, si adorna la doviziosa collezione di manoscritti del conte Giorgio Ferrari-Moreni di Modena, dalla gentilezza del quale ebbi facoltà di esaminarli.1 Una copiosa serie di documenti dell’archivio estense verte sull’unica guerra alla quale prese parte in Italia il generale Raimondo, a quella cioè che si dice di Nonantola, e che è un episodio di quella di Castro: e non so poi se l’aver io in questa storia fatto largamente mio pro di quegli speciali documenti non mi verrà apposto a colpa: ma al lettore italiano non dovrebbe tornare discaro (cred’io) il vedere più da vicino, per così esprimermi, e tra i connazionali suoi, un eroe che sopra più vasti campi di gloria doveva acquistar fama europea; nè spiacerà forse il vedere ne’ suoi particolari, in quelli ancora di minor momento, descritta una delle guerre italiane del secolo XVII.


  1. Lo zelo infaticabile del Gregori nel tener nota di ciò che pertiene alla storia dei Montecuccoli, sembra trasfuso nel suo conterraneo, il signor Carlo Fabriani. A lui vado debitore di molte notizie risguardanti quella famiglia e le montagne ov’ebbero lor feudi.