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rini impossessarsi di Castro, e ciò venne lor fatto in sullo scorcio del settembre del 1641. Per la qual cosa un turbamento grande s’ingenerò negli stati italiani, tanto più allora quando i Barberini fecero ragunanza di soldati sul bolognese e poser mano a fortificazioni, porgendo occasione a sospettare che altri disegni in danno altrui andassero meditando. Si venne in effetto a scoprire non guari dopo che miravano ad occupare Parma e Piacenza. Il quale disegno se loro fosse riescito a bene perniciosissimo era per tornare al duca di Modena, lo stato del quale sarebbesi trovato racchiuso fra terre occupate dai pontificii, e fatto scopo perciò a future ambizioni. Aveva intanto il duca di Modena rimandato a Roma il marchese Francesco, che colà fu tenuto a bada dai Barberini, i quali a Modena spedivano, strano ambasciatore, un cappuccino con offerta di depositar Castro in mano del cardinal d’Este, o anzi dello stesso duca Francesco, come a lungo fu poi discusso. Altre proposte si posero innanzi, quella tra l’altre che Francesco I cedesse Montecchio al duca di Parma, e ricevesse in cambio Bondeno, con che il papa terrebbe Castro per sé. Erano lustre per guadagnar tempo. Poiché infatti furono 18.000 soldati raccolti sul bolognese, fu mandato a Modena Agostino Marigliani a dimandare al duca il passo pel suo stato a quelle genti; e perché non trovava esso in quel frangente chi lo assistesse, altro ripiego non gli sovvenne fuor quello di chiedere la dilazione di un mese. Il qual tempo a comporre gli bastò quella lega con Toscana e Venezia, la quale fu tutta opera sua, e che se fosse stata più concorde e più pronta alle offese, funesta riescita sarebbe ai Barberini, ma che ad ogni modo troncò il volo agli ambiziosi disegni loro. Fu per altra parte singolar cosa a quell’età una guerra combattuta tra italiani senza che vi prendesser parte, salvo che con le pratiche, potentati stranieri, per quante arti usasse Spagna, come occupatrice del milanese, per essere ammessa nella lega, designando valersi delle forze degli italiani contro la Francia. Codesta lega sottoscritta dal duca Francesco il 29 luglio del 1642, alla quale nuovi capitoli si aggiunsero nel settembre