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tratto Raimondo assai materiali per le successive sue opere militari, di molta utilità tornerebbe a ogni modo che venisse pubblicato per le stampe. Perché con sufficiente ampiezza vedrebbonsi svolte in quest’opera alquante materie trattate altrove con brevità.
Coll’esperienza, come dice egli stesso, in quindici anni di vita militare acquistata, le diverse cagioni vi si vengono esponendo per le quali si fa guerra, i tentativi usati per evitarla, i preparativi per intraprenderla. E’ detto poscia dell’armamento delle truppe, delle leghe, del modo di condur la guerra, quando torni più acconcio il far la pace: e consimili argomenti viene l’autore trattando, ai quali il mutare de’ tempi non ha tolta l’opportunità. Seguono dissertazioni sull’artiglieria, sui fuochi d’artificio, sulle macchine, sulle fortificazioni ed altre qualità di fabbriche, e un discorso finalmente col quale si dimostra aver fondamento la meccanica nelle matematiche. Questa, e ogni altra scrittura del Montecuccoli, quelle comprese che si serbano in Vienna nell’archivio di guerra, sono in lingua italiana assai in uso al tempo di lui alla corte imperiale, come ne fanno fede anche le lettere in quella lingua a lui indirizzate dall’imperatore e dai ministri, e quell’accademia italiana che, secondo diremo a suo luogo, fu in quella capitale istituita dall’arciduca Leopoldo. All’epoca medesima della sua prigionia sarà da riferire parimente altra scrittura sua inedita che si conserva nella biblioteca estense, ed ha per titolo Delle battaglie; perché gli esempi ch’ei reca a dimostrazione dei principii che annunzia sono tolti da fatti d’arme anteriori alla sua prigionia. Insegna in questa scrittura quel valente italiano come s’abbia a scegliere il terreno e il momento opportuno per dar battaglia, le precauzioni che s’hanno a prendere, il modo di disporre le truppe, e quello d’infonder animo ne’ combattenti, citando ad esempio i turchi che con bevande eccitanti quasi furiosi rendevano i soldati loro che avevano a combattere. Parla poi delle cautele da usarsi per impedir la fuga dei soldati, del tener separati i corpi di diversa nazionalità, e di altri consimili particolari. Scritture coteste del Montecuccoli, le quali se si producessero per le stampe s’avrebbero, al pari delle altre