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stata persona alcuna racchiusa in carcere deliberata a non andarsene se gliene venisse il destro; nessuno avendo riferito che libero, dietro promessa di non fuggire, lo avessero lasciato. Ciò non era dal Menzel ignorato, il quale si guardò bene di fare ingiuria per consimil cagione al generale Arnheim (perché non italiano), fuggito di prigione per porsi a capo di nemici degli imperiali, o a Fürstemberg del quale diremo. Ma già aveva l’autore medesimo narrato essere Savelli fuggito una volta dinanzi a Bernardo; però soggiungendo dopo che questi aveva in tale occasione fatto prigioniero un terribile e fortunato avventuriere, Taupadel, caro a Bernardo, e lodatissimo dallo storico avversario nostro; il quale non s’avvedeva mal convenirsi ad uno che non badi se non a mettersi in salvo il fare una così grossa preda. Oh perché fece difetto al Menzel quella cara semplicità e quell’amor del vero che negli svedesi narratori di questi fatti medesimi (il Gejier e il Carlson) ci fanno sicuri d’ogni cosa ch’ei dicano! Mal consigliero agli storici è l’odio, essi che hanno per officio loro la ricerca del vero.
Le imprese del duca Bernardo che tre altre piazza in breve spazio di tempo occupava, alla lega franco-svedese quegli alleati acquistarono che i precedenti rovesci avevano da essa allontanato, rari essendo stati in ogni tempo coloro che consentissero porre a sbaraglio le cose proprie per tener fede agli amici, e frequentissimo il volgersi al sol nascente. Poté pertanto con aumentate forze nel 1639 anche il Baner rincorrere gl’imperiali. Sconfitto nell’aprile il general Salis, e poscia l’intero esercito sassone, empì egli di sangue e di rovine Sassonia e Boemia, nel qual ultimo paese più di mille tra castelli e villaggi andarono smantellati ed arsi. Di là passarono gli svedesi in Slesia, se non che ad amareggiare la gioia di que’ sanguinosi trionfi accadde nel luglio di quell’anno medesimo (1639) la morte del fortissimo Bernardo di Weimar, che staccatosi dai francesi avea preso a far guerra per conto proprio, contro di sé una grossa porzione di que’ nemici richiamando che il Baner avrebbe avuto di fronte. Per maggior iattura degli svedesi le vittorie di Bernardo non fruttarono che ai francesi; i quali a