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di religione mirava a tutto dominare, incominciando dallo stesso indolente imperatore. E furono la fiacchezza di lui e l’inettitudine sua alle cose di guerra che tanti disordini lasciarono introdurre nella milizia, e più ancora nell’amministrazione della medesima, come già avemmo a dire. Datano dall’epoca del suo governo quelle bande di disertori, infestissimi ai paesi per dove transitavano, che da un De Merode alle truppe del quale avevano alcuni di questi disertori appartenuto, dai francesi furon detti marodeurs. Migliore del secondo Ferdinando fu il figlio che gli succedette, e meno fanatico, ma quantunque si mostrasse egli meno avverso alla pace, non seppe cogliere il momento che poco dopo la sua assunzione al trono si mostrò assai opportuno per conseguirla. Con mollezza infatti combattevano allora i francesi, stremavansi le forze di Svezia, ed altri principi tedeschi dall’alleanza con loro si distaccavano. Se si fosse fatto il nuovo sovrano a proporre accettevoli condizioni di pace, le avrebbero per avventura con soddisfazione accolte gli avversarii, i quali non dovevano allora essere senza timore per l’esito di quella guerra. Allo stesso sagacissimo general Baner fu mestieri di tutta l’esperienza e l’astuzia sua per sfuggire i pericoli tra i quali ebbe a quel tempo a ritrovarsi, mentre andavano intanto man mano perdute le conquiste fatte dagli svedesi in Germania. Ma oltremodo nelle terre ove si combatteva gravose ai popoli tornavano le truppe imperiali, insofferenti di disciplina, allora singolarmente che trovandosi ritardate le paghe e i viveri, si credevano licenziate a procacciarsi in qualsia modo quanto loro occorresse. E non era quello della rapina il partito peggiore al quale dalla fame fossero que’ soldati costretti ad appigliarsi: giacché e gli storici e il Bolognesi nelle sue corrispondenze attestarono, che non trovando talora quegli sciagurati neppure cadaveri di animali con che cibarsi, facevano lor pasto le carni umane, quelle specialmente di donne e di bambini appositamente uccisi; ricadendo poi la nefandità di cotali delitti specialmente sui fornitori degli eserciti, e forse su talun capitano con essi connivente, ma in parte senza dubbio sui ministri di Vienna che non mandavano il denaro occorrente a mantenere