Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
lui uscì allora da Breisach anche il marchese Cornelio Bentivoglio. Ma finalmente una sortita di Ernesto gli tornò a male, e lo trasse innanzi tempo alla tomba. Il Bisaccioni ne’ suoi commentarii, e Gualdo Priorato nelle sue storie narrano come le cose procedessero, e noi le orme loro seguiremo. Dice adunque il Bissaccioni, che volendo il conte di Nassau (ossia il conte del Reno) cogliere in agguato gl’imperiali, lasciò due compagnie di cavalli nascoste in luogo opportuno, e due altre ne mandò verso Breisach; benché il Priorato faccia ammontare l’insieme di quelle truppe a quattrocento cavalli e a settecento fanti. Si avanzò una parte della cavalleria quasi a sfida fin sotto le mura della città: e invano i maggiori capitani suoi che seco allora sedevano a mensa, trattenner vollero Ernesto dall’uscire egli contro un così piccolo nucleo di uomini; ché volle ad ogni modo mettersi a capo de’ soldati che affrontar dovevano que’ nemici, apparentemente impiegati a fare scorta ad un convoglio di viveri. Si dettero questi, come ne avevano ordine, alla fuga; e seguitandoli egli, cadde nella tesagli imboscata. Imboscata eseguita, conforme asserisce il Priorato, da un Colombac (o Calombac) luogotenente colonnello nelle truppe del conte del Reno; il quale vendicar voleva il danno da Ernesto arrecato a’ suoi nell’improvviso assalto ch’ei dette ad una porzione delle proprie genti, quelle forse di Bossingen. Valorosamente si difendeva co’ pochi suoi uomini il prode generale, che trovossi a fronte improvvisamente tutte quelle genti del Colombac: se non che portato dal cavallo imbizzarritosi in una prateria paludosa, colà tre moschettate ricevette e due colpi di spada, cadendo perciò presso che morente in potere degli svedesi, che generosamente la sventura di lui lamentarono; a segno che il Colombac, che lo voleva prigioniero e non morto, ebbe a dire: che quantunque da quel fatto a lui venisse gloria, dato avrebbe la vita per salvare, se fosse stato possibile, quella di un così prode generale, secondo racconta il Priorato. Cento soldati imperiali, scrive il Bisaccioni, erano nella mischia rimasti sul campo .