dolcire gli efferati cuori de’ loro Signori humilissimamente supplicavano sua Maestà a degnarsi, che alle Asinine miserie, se non punto fermo, si facesse almeno qualche virgola, comandando à’ loro Padroni, che verso creature di tanto merito esercitassero se non la gratitudine, almeno l’humanità. A questi rispose Apollo, che la severità, che i padroni usavano verso i Somari, della quale essi tanto si rammaricavano, non dalla nativa crudeltà loro, poi che niuno si trovava, che odiasse l’utilità del suo patrimonio, ma che tutta era cagionata dalla portentosa pigritia, e dalla mostruosa stupidezza de’ Somari; per li quali bruttissimi mancamenti i Padroni erano forzati a furia di bastonate spingerli à far quel lavoro, ch’essi non haveano spirito di far da loro stessi con la propria vivacità dell’ingegno. E che quei, che delle crudeltadi, che vedevano usar contro qual si voglia, volevano far esatto giudicio, facea bisogno, che non tanto havessero riguardo al genio di colui, che usava la severità, quanto alla qualità de’ costumi di chi si doleva di essere mal trattato.