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DI PARNASO. 17

contentò di dar à quei vertuosi la sodisfattione, che desideravano.

Pietro Crinito dunque fu il primo, che disse, che essendo legge certissima, che tutte le cose, che si veggono sotto la Luna, nascano prima, crescano poi, & invecchiando manchino alla fine, cosa degna di molta ammiratione gli pareva, che la sola Republica Venetiana, con gli anni, ogni giorno più si vedesse ringiovanire, e che quelle leggi, quegli ordini, e quegli ottimi instituti, che negli altri Principati, dopo molto essersi rilassati, andavano alla fine in dimenticanza, solo in Vinegia si vedessero crescere in rigore, in accuratezza, in maggior diligenza, di più stretta osservanza; benefitio quale operava, che nella eccelsa Republica Venetiana non si erano giammai vedute quelle riforme di governo, quei ripigliamenti di stato, che con infiniti tumulti tanto spesso usarono la Republica Romana, e la Fiorentina, essendo proprijssima virtù del Senato Venetiano con la severa osservanza delle sue antiche leggi perpetuarsi nella sua florida libertà; e che in Vinegia non vedendosi quei difetti, che par che non sappiano schivar gli altri Potentati, che le diligenze, anco esquisite, in brieve tempo terminino in quelle supine negligenze, che ad ogni libertà, & à tutti i Prencipati togliono la vita, meritamente gli parea di poter affermare come per cosa certissima, per così fatta prudenza la Republica Venetiana dover esser eterna col mondo sopra la terra.

Appresso disse Angelo Politiano, che, e quello che havea raccontato Pietro Crinito, & altri mille ordini veramente eccellentissimi egli ammirava nella prudentissima


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