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DI PARNASO. 13

arivate, che più non haveano bisogno delle lodi humane. E perche il nobilissimo Regno di Francia al pari della stessa vertuosa Grecia (come chiaro testimonio ne rende la stessa Bibliotheca Delfica, piena di numero infinito di dottissime fatiche de i vertuosi Franzesi) sommamente è benemerito delle buone lettere, per indennità di quel florido Regno tanto amato da sua Maestà, e per sicurezza de i suoi dilettissimi Francesi comandò, che dall’Arcadia quanto prima fossero mandati in Francia sessantamila Somari. Si sà, che alcuni vertuosi, che fortemente rimasero maravigliati di questa risolutione, ricordarono à sua Maestà, che la Francia, la quale si truovava armata di così numerosa, e coraggiosa Nobiltà à cavallo, che non solo non conosceva, e non temeva i pericoli, ma che talmente gli sprezzava, che col lanternino di un cuor intrepido, anco di notte, perpetuamente li andava cercando, così come con la sua invitta spada haveva saputo acquistarsi Monarchia tanto famosa, così ancora nel presente suo infortunio la si havrebbe saputa mantenere, non haveva bisogno dell’aiuto debole de i Somari dell’Arcadia. A questi rispose Apollo, che a’ suoi dilettissimi Franzesi nelle moderne loro calamitadi, per sicurezza della floridissima patria loro non era necessaria la loro Nobiltà armata à cavallo, ma che la pace, e la quiete del Regno di Francia, solo dependendo dall’unione de’ Franzesi, questa non con altro più sicuro mezzo potevano conseguire, che con la perpetua ricordanza de i lacrimevoli incendij delle campagne, de i crudeli sacchi delle cittadi, della perdita miseranda, che delle facoltadi, e della riputatione haveano fatta nelle passate guerre civili di quaranta, e più anni, e che per sempre


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