de copia grande di Borra, dalle persone di bassa mano tenuta vile, mà à gran prezzo comperata da gli huomini sensati di Corte, i quali hanno conosciuto, che ella è cimatura di quei pretiosi panni della prudenza, che gli huomini saggi fabbricano con la soprafina lana della toleranza, serve per empir i basti della servitù, affine che dolcemente calchino nella schiena de i miseri Cortigiani, e non facciano loro quei guidareschi, che bruttissimi si veggono in quei, i quali, con tutto che capital nemici si conoscano delle fatiche, s’inducono nondimeno ad andar in Corte con sicura speranza di darvisi buon tempo, e di comandar ad altri nel proprio servigio. Per cosa molto singolare è stato notato da molti, che di tanto pretiosa Borra hanno fatta compra molto grande alcuni giovani, i quali con tutto che vivano nelle case loro paterne, di essa nondimeno hanno empiuti alcuni basti piccioli, a’ quali si assuefanno nel servigio delle case private, tutto affine di non andar nelle Corti polledri, e nel ricever la prima volta il pesante basto della servitù Cortigiana, assicurarsi di non far quei pazzi spropositi, che violentano i Maestri di Casa (severi cozzoni delle Corti) à dar loro crudelissime nervate di amari disgusti, per indurli alla tolleranza di quel faticoso servigio.
Nel medesimo Fondaco si vende ancora copia molto grande di Pennelli eccellentissimi per quei Principi, che nelle urgenti occasioni loro sono forzati dipinger à i popoli il bianco per lo nero, e ben che questa sia mercatantia solo da Principi, se ne proveggono nondimeno anco quegli huomini falsi, che stando sul traffico delle apparenze, non ad altro attendono, che all’infame professione di ridere, d’ingannare, e di aggirar la