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in otto parti giuste, ed a ciascuna di quelle parti si porrà il nome d’uno degli otto venti; dividendola in trentadue altre parti picciole, che si chiameranno gradi. Così dal primo grado di tramontana si tirerà una linea dritta per mezzo il centro dell’instromento fino alla circonferenza; e questa all’opposito del primo grado di tramontana farà il primo d’ostro. Medesimamente si tirerà pur dalla circonferenza un’altra linea, la quale passando per lo centro, intersecherà la linea d’ostro e tramontana; e farà intorno al centro quattro angoli retti, e in un lato della circonferenza segnerà il primo grado del levante, nell’altro il primo di ponente. Così tra queste linee, che fanno li soprascritti quattro venti principali, resterà lo spazio degli altri quattro collaterali, che sono greco, lebecchio, maestro, e scirocco: e questi si descriveranno con li medesimi gradi e modi che si è detto degli altri. Fatto questo, nel punto del centro dove s’intersecano le linee, conficcheremo un umbilico di ferro, come un chiodetto, drittissimo e acuto, e sopra questo si metterà la calamita in bilancia, come si usa di fare negli oriuoli