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LETTERA

DI RAFFAELLO D'URBINO

A

PAPA LEONE X.




S

ono molti, padre santissimo, i quali misurando col loro piccolo giudizio le cose grandissime che delli romani circa l’arme, e della città di Roma circa al mirabile artificio, ai ricchi ornamenti e alla grandezza degli edifici si scrivono, quelle più presto stimano favolose che vere. Ma altrimenti a me suole avvenire; perchè considerando dalle ruine, che ancor si veggono di Roma, la divinità di quegli animi antichi, non istimo fuor di ragione il credere che molte cose a noi paiono impossibili, che ad essi erano facilissime. Però essendo io stato assai studioso di queste antichità, e avendo posto non piccola cura in cercarle minutamente, e misu-