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Capitolo XXIII.

PRIME CONTESE TRA LA CHIESA DI SAPOXARA E LA CURIA DI MARSICO. — I SINODI DEL SECOLO XV.


Ma checché sia dell’antichissimo titolo, sarsero presto tra la chiosa di Saponara e la curia di Marsico germi di controversie; però di genere quattrinaio. Esse rimontano al secolo XII.

Il documento del 1163, che abbiamo accennato nel capitolo XXI, è testimonianza autentica di queste prime antichissime contese. Il vescovo pretende il pagamento di non so che diritti: la chiesa si rifiuta, perchè contrarii alla consuetudine antica. La controversia è concordata innanzi al metropolitano della sede di Marsico, che è l' arcivescovo di Salerno, Romualdo, il quale in quell’atto di concordia del 1163 determina appunto quali tasse di decime o di mortuari debba la chiesa al vescovo di Marsico.

Nel secolo XIV risorgono dello stesso genere contese; e prima nel 1330 l’arcivescovo di Salerno Arnaldo, poi nel 1368 il metropolitano Sanseverino, decisero si stèsse al concordato di Romualdo del 1163.’ Dopo un secolo il vecchio germe dà nuovo germoglio; ma una nuova sentenza del metropolitano del 1466 riconferma i dritti saponaresi secondo l’antica transazione di Romualdo.

E in questo documento del 1163 * tante volte richiamato in vita, o dove espressamente è riconosciuto il dritto giurisdizionale dell’arciprete, in questo documento del secolo XII io trovo si il germe dei dritti che la chiesa saponarese accampò dipoi contro la curia di Marsico, si il sostrato della buona fede del clero saponarese nel reclamare i suoi antichi privilegi. Se poi quel dritto di giurisdizione del 1163 fosse esercitato dall’arciprete come un


• Ramaglia. Op. eit.,Ms. cap. XIII, che riporta l’originale decisione del quale è riferitn anche I’ altra del 1330.
  • È nell’Appendice II, al N° 2. — Della importanza di questo documento abbiamo parlato innanzi.