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Il documento esiste, nella pergamena originale, presso l’archivio della chiesa di Saponara;1 e poiché è ancora inedito, lo si pubblica intero in fondo a questa scrittura.

Questi sono gli atti del processo.2 Resta ora a metterli d’accordo o valutarli.


1 Oggi in custodia dell’egregio F. P. Caputi, del quale abbiamo parlato innanzi.— Il documento è riferito anche nel Ms. del Ramaglia.— Vedilo nell'Appendice II. al N° 2.

    2 Tra cotesti atti del processo non metto la bolla poco innanzi accennata (dell’archivio saponarese), in data hodie vigesimo mensis aprilis, lerlia indictione anno I. n. 1095, che si intitola: Gisulfus permissione divina marsicane ecclesie episcopus secundus (!), perchè dessa è puerilmente apocrifa, e foggiata, come indicherò, dopo il 1502. — É riferiti«nel Ms. del Ramaglia, soventi citato; ed è stampata, almeno in parte, in alcune Allegazioni forensi a prò della chiesa saponarese.
   Nè tengo conto dell’Agiografia di San Genuario, vescovo di Cartagine, che è presso l'Ughelli (VII, 497); nella quale è fatto cenno di un Grim(o)aldo Marsicenti episcopo, che non si sa quando visse, ma che dall’Ughelli è posto, ad ogni modo, prima di Gisulfo vescovo del 1095; il quale poiché nei cataloghi della chiesa Marsicana vien subito dopo a cotesto Grimoaldo, è detto secundus! nella bolla apocrifa saponarese. Non ne tengo nessun conto, perchè cotesto monumento marsicano non ha nessun valore di storia, nè per la speciale quistione che ci occupa, nè di per sè. Non è che un’arida ripetizione stereotipa di leggende agiografiche incolori; e non fu scritto altrimenti se non dopo l'anno 1502, che è indicato in fine di essa. E da questa indicazione cronologica dell’agiografia marsicana si può argomentare l'epoca della bolla suindicata di Gisulfo, che io credo perciò posteriore al 1502. — I beaux esprits s’incontrano, dice il proverbio; i falsarii s’incontrano e si appoggiano!