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Capitolo II.
EDIZIONI A STAMPA, E MANOSCRITTI DELLA LEGGENDA.
La leggenda di san Laverio è nota ai più da che fu pubblicata per le stampe dall’Ughelli; il quale attesta che ne esisteva nella chiesa saponarese l’autografo in pergamena.1 La stampa dell’Ughelli seguirono altri editori dell’antico monumento;2 ma nonchè aggiungervi chiarimenti di sorta sul contenuto o sull’artefice di esso, accrebbero invece la copia de’ fantasimi a sola lusinga delle borie di municipio.
Se la pubblicazione dell’Ughelli fu la prima del testo latino della leggenda, una precedente pubblicazione in italiano ne era stata fatta per le stampe di Napoli nell’anno 1597 da un Giovan Flavio Bruno della Rotonda, che è detto dottore, e non so se nelle scienze naturali o nelle giuridiche. Questa stampa del Bruno è traduzione del testo latino a noi noto: e l’aveva tratta «da un antichissimo libro latino scritto a penna che oggidì (egli dice) si trova in potere di don Camillo Cotino, arciprete della
- ↑ Ejus autographum extat in eadem Saponariæ ecclesia in pergamena conscriptum. — Nell’Italia sacra, vol. VII, col. 488: ediz. Venezia, 1721, col titolo: Gesta Sancti Laverii. La edizione prima dell’Ughelli è del 1650 pel vol. VII, nel quale la leggenda laveriana è alla col. 681.
- ↑ Fu ripubblicata in fondo alle Memorie (autobiografiche) dell’abate D. Bonifacio Pecorone: Napoli, 1729; che vi mette su, per titolo: Gesta S. Laverii descripsit Robertus de Romana diaconus Saponariæ, A. D. 1162: Cujus autographum extat in aedem Saponariæ ecclesia conscriptum. Dalle quali parole io e voi stesso, onesto lettore, saremmo tentati di credere che l’autografo Ms. in pergamena esistesse ancora ai tempi dell’abate Pecorone che le scrive. Ma no; titolo e parole sono tolti di peso dall’Ughelli (l. c.); e benchè la edizione ughelliana egli dichiari di seguire questo abate pecorone, pure non gli bastano gli errori di stampa che vi aggiunge infiniti, e v’intercala parole, del suo! — Una recente ristampa della leggenda è nel libro: Diano e l’omonima sua valle, Ricerche storico-archeologiche di Stefano Macchiaroli: Napoli, 1868, col titolo: Gesta S. Laverii Tegeanensis, ex Italia sacra F. Ughelli excerpta (a pag. 233). Ma nel testo dell’Ughelli non si legge, nè si poteva leggere la parola Tegeanensis. — Anche questa ristampa fu assai poco curata.