Pagina:Racconti storici di Giambattista Bazzoni, Milano, Omobono Manini, 1832.djvu/94

le sue consuete idee, che casi recenti vestivano di più lusinghieri colori, ode venire dalla parte della città rumore di grida festose e di plausi vivissimi. Discende frettoloso dal vallo, e scontra nel cortile varii cittadini pervenuti a fatica a ricoverarsi nel castello, i quali circondati da una folla d’uomini d’armi narravano, che all’alba di quello stesso giorno era venuto a Milano da Monza Estore Visconti con molti armati ed aveva sconfitto i ghibellini che parteggiavano per Filippo Maria; e che sendo già gli animi disposti in favore di Estore dalle calorose ed incessanti prediche di frate Bartolomeo Caccia, presso i popolari avuto in estimazione di santo, venne il medesimo accolto e proclamato signore di Milano insieme al nipote Giovan Carlo Visconti nato dal sangue di Bernabò.

A tale notizia Macaruffo indispettì gravemente, ma pure non depose la lusinga che da un istante all’altro potessero arrivare le masnade del conte Facino a rovesciare quella nuova signorìa, priva d’ogni valido appoggio ed alla quale