Pagina:Racconti storici di Giambattista Bazzoni, Milano, Omobono Manini, 1832.djvu/83

persona; il suo volto abbrunito dal sole mostrava lineamenti irregolari e rozzi sebbene i suoi occhi fossero sommamente vivi e penetranti. Era dotato di grande scaltrezza; instancabile nella fatica, d’un coraggio senza limiti, e consacrato con tutta l’anima agli interessi del suo Capo, di cui la moglie, la contessa Beatrice di Tenda, era stata sua antica signora.

Nato egli nelle alpi marittime entro il castello del Lascari conti di Tenda, era cresciuto insieme alla Contessa, e fanciullo soleva prestarle ufficio di palafreniero, di guida, di porta-astore, quand’ella seguiva la caccia nei monti nativi, solendo ella trasceglierlo fra gli altri valletti, quantunque deforme, siccome il più pronto in ubbidire e il più destro di tutti. Divenuta sposa di Facino Cane, Beatrice ottenne dal padre che Macaruffo facesse parte del suo seguito; onde questi le stette lungo tempo ancora d’appresso, e palesava per lei in ogni incontro, misto alle memorie di patria e di famiglia, un sentimento di riconoscenza indistruttibile. Da ciò più grande sembrava rendersi il suo attaccamento