Pagina:Racconti storici di Giambattista Bazzoni, Milano, Omobono Manini, 1832.djvu/80

ottenere coll’arte del dire. Esso infatti avrebbe nel suo amplissimo monologo a descrivere i Romani in tutte le fasi della loro grandezza; farebbe passare in mostra i Galli e i Germani quì discesi, prima seminudi colle barbe arruffate, armati di clavi e di scuri; poi ricoperti di fitte maglie e pesanti armature colle lancie e le mazze; indi calati di nuovo con penne agli elmi, loriche dorate, conducendo pesanti bombarde; ritornati in seguito con cappelli a tre punte e larghi stivali, portando moschetti e colubrine; e discesi finalmente colle assise succinte, la bajonetta al fucile, le artiglierie volanti. Avrebbe eziandio a ragionare a lungo della baldanza spagnuola, e far cenno persino delle aquile russe e delle lancie cosacche.

Il proposto soggetto dovrebbe poi essere specialmente fecondo di quelle pagine che la moderna scuola oltremontana chiama palpitanti, poichè racchiudono descritte con tutta evidenza le angoscie della disperazione, gli strazj della tortura, del fuoco e dei patiboli. Poche città per