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della Sesia. Placide trascorsero l’ore notturne, ma quando i primi raggi dell’aurora dorarono le cime dei monti, quale non fu la loro immensa sorpresa nello scorgere all’opposta sponda tutte le alte falde gremite di montanari armati di fionde e d’archi? - Ogni masso sporgente, ogni roccia molti ne sostiene, che in estesa linea disposti o variamente aggruppati palesano colle ardite attitudini quanto abbiano l’animo parato a vendicarsi delle sofferte crudeli offese.

Più però che l’apparizione inaspettata di quella agguerrita moltitudine infonde meraviglia e terrore nella coorte di Ubaldo la vista e l’aspetto di colui che la guida. Stassi egli ritto sullo scoglio più erto, avvolto in buone lane monacali, serrate al corpo da rozza cintura. Ampio cappuccio gli ricade sulla fronte, interamente celandogli la faccia, se non che trasforato in due parti lascia libero vibrare lo sguardo. Impugna colla destra una spada che tien sollevata in atto imperante, minaccioso.

Ad un di lui cenno, mortale grandine di dardi e di sassi piomba sugli attoniti guerrieri.