Pagina:Racconti storici di Giambattista Bazzoni, Milano, Omobono Manini, 1832.djvu/66

pugnale lo stese al suolo. Al divulgarsi del nefando caso accorsero i Rotondi; si sguaniraono le spade e accanita, micidiale durò la zuffa. Rimasti al fine i Rotondi vincenti, i Brusati con tutti i loro gir dovettero in bando. Volgeva l’anno 1257. Rapida come peste la febbre della discordia si dilatò. Da tutte le terre e le castella sbucarono armati per l’una e per l’altra delle avverse fazioni parteggiando; onde le offese e le uccisioni addoppiandosi moltiplicarono l’alimento all’ira ed alle vendette.

Il tradimento ricondusse i Sanguigni in Novara dalle cui mura vennero espulsi i Tornielli, non senza che di molto sangue fosse nuovamente la città macchiata.

Ugone Torniello orbato del figlio, errante dalla patria, per trovare scampo alla rabbia nemica cercò rifugio in un castello posto tra gli ultimi scoscesi monti di Val di Sesia. Andava desso strettamente congiunto al conte Guido Boniprandi, cui era stata madre una propria sorella. Signore di vasto territorio era il conte Guido poichè possedeva l’intera borgata di Robiallo