Pagina:Racconti storici di Giambattista Bazzoni, Milano, Omobono Manini, 1832.djvu/60

divenne odioso, insoffribile, e (chi ’l direbbe?) non fu il Biondo il primo ad annunziarlo.

Una notte buja e ventosa pioveva a rovescio. Allo scoccare dell’ora prefissa, Milo slancia la sua scala di corda; è in piedi sul muro, discende pei travicelli della spalliera di carpini, calca il terreno. Il suo cuore tremava e tremava, il suo sangue pareva avere sospeso il proprio corso, ma non era paura; ... quando una mano femminile prese la sua, un sudore gelato lo coprì tutto; eppure non era paura. Pensava, che tra brevi istanti poteva forse dissiparsi un’illusione, ch’egli avrebbe voluto prolungare a costo d’ogni tormento, un’illusione di paradiso. Cammina a passi sospesi; attraversa colla guidatrice un boschetto; s’acosta ad una porticella; questa s’apre; passa a tentoni un andito; sale una scaletta a chiocciola; tocca un uscio, eccolo sulla soglia d’un magnifico gabinetto.

La di lui mente nè più aurei sogni non aveva prestata sì magica bellezza alla sua incognita amante. Il volto era neve e rosa, finissime