Pagina:Racconti storici di Giambattista Bazzoni, Milano, Omobono Manini, 1832.djvu/58

Per una bella donna non curerei un jota nè stocchi, nè durlindane, nè stanghe; che chi volesse mettere le mani addosso al Biondo, per dianabacco! ci dovrebbe riflettere due volte. Ma se le mie sirene fossero due spauracchi, che l’una, per esempio, tenesse aperta una finestra sola e l’altra avesse le guancie e o il naso a bitorzoli e per civettare con esse mi capitasse un’archibugiata tra nelle reni? ... che bella fine sarebbe la mia! ... quand’un bravo è sballato, è sempre peggio per lui: e tutti riderebbero a sapere, che mi son fatto accoppare per due streghe, due teschii da morto. Ma no ... sono pazzo ... non è possibile; quelle voci angeliche non possono uscire dalla gola di due deformi creature; e poi questa sera, ancorchè fosse oscuro, la loro corporatura l’ho distinta abbastanza, e mi parvero fatte a pennello. L’una è poco più grande dell’altra; ma entrambe sono snelle, di forme ben rilevate, strette alla cintura ed agili come daini. Quella che mi disse:a rivederci, deve avere un bocchio di rosa: che grazietta! che armonia! la sua voce sembrava