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spagnuolo, che copriva la prima carica di Milano, il quale per fare, non si sa, se grata od ingrata sorpresa ad una bella dama, aveva voluto entrarle in casa mascherato, e gli era stata appoggiata una bastonatura delle più solenni, ad onta del ducato, del marchesato, del don e del y, che fregiavano il suo nome. I Bravi dell’Olmo non parlavano essi pure che di tal fatto. Dai comenti, che sopra gli faceva ciascuno a proprio capriccio, volse agevolmente il discorso ad altri simiglianti eventi; ed uscì fuori una serie di storielle e d’aneddoti relativi ad amorose imprese andate alla peggio per gli eroi protagonisti. Siccome poi nel racconto principale entrava un travestimento, si venne anche a dire di quei casi, in cui sotto una bella larva nascondendosi un visaccio spaventevole, gli ingordi spasimanti, che si credevano all’apice della ruota di lubrica fortuna, non avevano riportato che scorno e beffe.

Queste ultime narrazioni andarono poco a sangue al nostro Milo, che annuvolatosi pensò: "