Pagina:Racconti storici di Giambattista Bazzoni, Milano, Omobono Manini, 1832.djvu/55

chiude il libro e mi dice: - Leva da terra la mia Sibillina, povera bestiuola! e fatti pure d’appresso, o Biondo, ch’io di te non ho schifo: gli altri servi non li posso sopportare; ma pei bravi sono diversa. I lacchè mandano un tanfo di sudore insopportabile; i carrozzieri puzzano di fimo di cavalli; i cucinieri sono macchiati d’untume: tutti hanno qualche cosa, che mi nausea: voi altri soli siete sempre puliti, netti, ben pettinati, e vi mettet per gli abiti certi odoretti aggradevoli, solleticanti ... tu specialmente ... birboncello, birboncello ... - E mi batte col ventaglio la spalla, facendo certi occhietti, che vent’anni sono avranno cagionate pazzie. Se è così, perchè queste invece mi attirano, e poi se ne vanno senza lasciarsi mai vedere, nè parlare? ... io intisichisco, se mi vengono ancora sulla corda in tal modo, Voglio mirarle davvicino; voglio che mi parlino; e insisterò tanto e tanto, che alfine la spunterò".

E fu così. Tre giorni dopo, al chiarore delle stelle, Milo bisbigliava leggiadre parolette estratte