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la cortesia a noi usata. Giungemmo a Santa Maria......

“Oh come sarà stata quel dì stupendamente addobbata?

“Era tutta ad arazzi ed oro: i cerei splendevano in cento luoghi a fasci piramidali, l’altare maggiore coperto di lumi, di argentee reliquie e d’arredi, luceva come un sole. Noi andammo a collocarsi in luogo distinto, ne’ sedili che sono dello zio. A poca distanza da noi stavano i seggi isolati e riccamente adorni destinati al Conte Signore della Rocca, il quale dopo pochi momenti giunse esso pure alla chiesa, seguìto dai figli co’ principali di sua famiglia; i soldati lo precedettero colle alabarde, il clero l’accolse e l’accompagnò al posto d’onore. Ebbero allora principio le sacre funzioni ed io genuflessa come gli altri tutti rivolsi la mia mente al cielo. Tanto splendore, tante ricchezze, i suoni e i cantici melodiosi, i globi d’incenso che elevandosi formavano intorno un’odorosa nube, parve schiudessero al mio animo il paradiso, poichè nell’intenso durare