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linda), il brivido del freddo mattinale che mi aveva assalita nel viaggio, e più d’ogni altro motivo l’immagine di mia madre lasciata piangente avevano prodotto in me un certo torpore increscevole. Ma l’amorosa accoglienza dello zio e di tutta la casa, le cure dell’abbigliamento in una tiepida stanza, il mirare dall’imposta del balcone nella piazza una ressa inusitata di popolo festante; dissiparono a poco a poco ogni melanconica idea; e quando sontuosamente ornata della persona, con un candido velo che dalle chiome cadevami dietro sin quasi al piede, m’apprestai a recarmi alle sacre funzioni, il mio cuore fatto aperto e lieto prendeva parte alla gioja universale. Venuta l’ora uscimmo collo zio alla volta della chiesa. La moltitudine stipata nella via dividevasi per farci largo — È messer Corrado co’ suoi nipoti (dicevansi l’un l’altro), lasciate libero il passo — E mentre pur curiosamente ci affisavano in volto, tutti restringevansi per aprirci comoda la strada. Il buon vecchio contento oltremodo di averci a’ suoi fianchi, sorrideva ringraziando per