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in casa gli sarebbe sembrato d’avere ancora la sua Agnese, giacchè vi teneva come perduta da che v’eravate rinchiusa in questo lontano monastero.

“Ottimo padre! di mio volere non l’avrei abbandonato mai; fu la Badessa nostra parente, che qui mi volle. Ma proseguite, o cara.

“Dopo tante e tante replicate istanze, due anni sono finalmente mia madre mi concedette di trasportarmi in Arona all’occasione della festa della natività dell’Immacolata Bambina, la quale come sapete viene colà celebrata con tutta pompa. Mia madre, - ah! la sventurata non sapeva di quali fatali avvenimenti essere causa doveva quella partenza, - riempì il fardello di mie vesti più ricche e sfarzose e dopo avermi baciata e ribaciata, fu presente, allorchè sull’alba del giorno otto di settembre, adagiata in groppa al bianco ubino di mio fratello, c’incamminammo per la strada lungo il lago ad Arona. Era già alto il sole quando vi giungemmo; tutte le campane vi suonavano a festa, le vie erano folte di gente che da terra e nelle