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punto da che la sua famiglia, la quale ha pure dimora in Milano poco lunge da noi, mandò al monastero ricchi doni onde venissero celebrate solenni preci ed esequie pel Cavaliero da voi rammentato, che dicevasi fosse caduto combattendo pel Duca contro quei di Francia?

“Ahi funesta quanto falsa notizia!... I suoi nemici non osarono tanto; egli respira ancora... ma non è più per me; io l’ho perduto per sempre. — Queste parole furono pronunciate con un accento che manifestava una desolazione profonda, inconsolabile.

Agnese a cui quella confessione del tutto nuova e inaspettata aveva colpito in singolar modo lo spirito, corse col pensiero alla primiera età onde rinvenire al di là delle lunghe e placide sue claustrali abitudini qualche affetto che s’avesse il tumulto e la vita di quel profano sentire. E avendo essa in troppo giovane età abbandonato il mondo non intravide che lampi confusi, i quali le rammentavano però un non so che di tenero, pieno d’una soavità e d’un cruccio indistinto. Ciò accrebbe in essa, se