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mentre allora non restammo qui che un momento. Voi d’altronde eravate sì giovinetta e vivace!...

“È vero, o sorella, ma allora il mio cuore contento e sereno, si pascolava con dolcezza d’ogni cosa. Ahi come rapido passò quel tempo!...

“Povera Ingelinda! ... e avete tanto sofferto?

“Oh se sapeste quanti dolori, quanti immensi acerbissimi dolori ha provati dappoi questo cuore, sono certa che per commozione non potreste trattenere le lagrime!

“Sempre mi sono rammentata di voi, e il cielo sa cosa avrei dato per potervi assistere anche da prima.

“Vedete in quale stato gli affanni m’hanno ridotta? Già quasi mi mancano le forze di reggermi sulla persona; altro non sono che una misera creatura vicino al sepolcro.

“Credetemi, vi raccomando ogni giorno e con tutto il fervore nelle mie preghiere alla Vergine e spero colla grazia di Lei che i vostri mali si calmeranno.

“O cara Agnese, pregate la Vergine che