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angelo. Pervenute sotto gli alberi presso la grotta, fece la maggiore d’età assidere l’altra sopra uno de’ massi, le si pose d’appresso e disse:

“Quì è fresco e quieto, non è vero Ingelinda?

“Sì, sorella, l’aria è men calda e tutto mi pare tranquillo — in così dire lasciò cadere una mano in grembo alla compagna, ed alzò il capo traendo un sospiro. La sua faccia contornata dai lini monacali, de’ quali era forse più bianca, rappresentava un ovale, che se fosse stato d’alcun po’ meno scemo per estenuatezza, sarebbe apparso perfetto; il naso, la bocca, la fronte potevano appartenere ad una statua greca; aveva sottilissime e nere le sopracciglia, il contorno degli occhi era tale che nessun pittore saprebbe finger meglio, solo la pupilla immobile, appannata, non corrispondeva alla sua rara bellezza ... ella era cieca.

“Dove siamo, disse, mia cara Agnese?

“In giardino, nel boschetto, presso la grotta di Santa Maria Madalena.

“Quel bosco e quella grotta che voi mi