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data di nuovo un’occhiata all’uscio) si tratta di farlo sposare alla contessa Beatrice".

"Sarebbe ciò possibile?" (esclamò Macaruffo cui salì una fiamma al volto).

"Non v’ha ombra di dubbio. Facino era appena sepolto quando ne venne fatta la proposta alla Contessa".

"Ed ella come l’accolse?" (disse con freddezza e impallidendo il Venturiero).

"Sulle prime esitò, ma poi vi s’inframmise un tale che la trasse ben presto al suo partito".

"Chi è costui?"

"Oh! l’uno de’ grandi della cappa pavonazza e la croce di gemme: un Arcivescovo".

"Quel di Milano?"

"Sì, quello".

"E’ un fautore acerrimo de’ ghibellini. Moverà cielo e terra per far trionfare il figlio di Giovan Galeazzo. Chi sa con quali armi assalì il cuore della Contessa, e quali mezzi adoperò per guadagnarla!".

"Domilda che le sta sempre al fianco, mi accertò che non gli fu d’uopo usare grande