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Macaruffo da lunga mano conosciuto da tutti quegli uomini d’armi, scambiò, passando in mezzo a loro, parole di saluto ed entrò liberamente nelle camere inferiori del palazzo. Al vederlo i servi gli furono intorno festeggiandolo, e Matteo, vecchio scalco, uno de’ più antichi suoi compagni, che scendeva in quell’atto dagli appartamenti superiori, venutogli lentamente incontro dimenando il capo, gli strinse la mano, poi s’asciugò gli occhi e disse:

"Vedi qual cangiamento, Macaruffo? Siamo tutti vestiti a bruno; non regna che lutto nella casa di Facino, quello che ne formava la gloria è andato sotto terra".

"Pur troppo! (rispose Macaruffo) lo seppi nel castello di Milano con indicibile cordoglio e m’affrettai a qui venire per conoscere quali provvedimenti la signora Beatrice ... "

"Oggi avrai fatto lungo cammino (l’interruppe lo Scalco) e abbisognerai di refiziamento e di riposo?".

"No per ora veramente, e vorrei prima udire appunto da te..."