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ziarosa parlarmi, darmi un convegno! Era una cosa che io non sognavo neppure: perchè dovete sapere che, innamorato pazzo di lei, lei non mi aveva mai voluto ascoltare, anzi mi derideva chiamandomi: compare campanile! Come soffrivo Dio Santo! Graziarosa si credeva un gran che perchè serviva in casa del Sindaco, il più ricco signore del paese, e accompagnava la padroncina donna Daniela, a passeggio; era una bella ragazza, Graziarosa, con gli occhi verdi, e io ne andavo pazzo: ma lei non mi dava uno sguardo, anzi pretendeva di maritarsi con un signore! figuratevi però che signore! uno che avesse pantaloni, ecco, talchè io, esasperato, quando lo seppi, le cantai persino sotto la sua finestra, una canzone infame:

Teracas chi signoras bos cheries...


Essa minacciò di farmi bastonare da suo fratello: io stavo per farle comporre una poesia scandalosa da un poeta che scriveva così canzoni per l’uno e per l’altro mediante la ricompensa di sette pezzas1, allorchè mi diede il convegno, con buona grazia e chiamandomi insolitamente col mio vero nome.

Ecco perchè, io che, ben potete figurarvi, l’amavo sempre, me ne stavo quella sera al fresco, tranguggiandomi la nebbia e col naso rosso...


  1. Ogni pezza corrisponde a 50 centesimi.