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le cavallette che rovinavano la vigna di Don Giovanni? E quelle di Jolgi Luppeddu?..
— È vero... è vero... ma! Vedremo! Domani gli parlerò.
— Ah, se sciogliesse la magia!.. esclamò Saveria.
Quella notte i due sposi sognarono nuovamente un bel bambino bruno; ma l’indomani, per quante preghiere Antonio gli facesse, il mago del villaggio ricusò assolutamente di disfare l’incantesimo.
Era un tipo alquanto misterioso quel mago: viveva come tutti gli altri uomini del mondo, però non lavorava mai.
È vero che oltre le magie pubbliche di cui menava vanto, come l’uccidere le cavallette e il sanare le pecore malate con semplici parole misteriose, per cui non accettava compenso alcuno egli riceveva molte visite notturne; però nessuno ci badava e generalmente si credeva che i genî che egli aveva al suo comando gli dessero il denaro e le provviste che abbondavano nella sua catapecchia. Ma forse Antonio la pensava diversamente perchè, viste mal riuscite tutte le sue preghiere e anche le sue minaccie, si recò una notte da Peppe e gli promise un bel luigi d’oro purchè sciogliesse finalmente la fatale magia.
Sulle prime Peppe fece il sordo, si mostrò anzi scandalizzato, come un artista a cui si