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«Anch’io cominciai a tremare; pure, facendo il forte, esclamai:

«— Che hai tu detto? Ma non sai che sono ammogliato?...

«— Non è vero!.. So tutto... So che sei fidanzato e so lo stato in cui si trova Simona... Però so anche che tutto il villaggio dice che tu non sei il solo padre di...

«— Cosema! — gridai fuori di me. — Non calunniare nessuno! Dimmi che m’ami, che mi vuoi... ma non calunniare...

«— Dico ciò che ho inteso. Ma non gridare così! Peppa potrebbe svegliarsi e accorgersi di tutto.. Non perdermi perchè t’amo!...

«Era così supplichevole che, abbassando la voce, le chiesi fremendo la spiegazione delle sue orribili parole. E lei mi raccontò mille storie che non ricordo bene, che non sentivo bene, ma dalle quali emergeva chiara per me una sola cosa. Che io ero mistificato in una guisa infame e che Simona non m’amava, ma lo fingeva per coprirsi di una colpa di cui non io solo era il complice... Oh, che orrore, che orrore!

— Che miserabile!.. esclamò Simona, interrompendo il racconto di Elias, livida in volto, agitando le braccia. Ma Tanu, il fratello, che la pensava diversamente, ascoltando Elias con un sorriso acre d’incredulità, sicuro che tutto il racconto era una fiaba, la calmò a stento, e disse beffardo: