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«Non era Peppa quella, no, era Cosema...

«Che mai voleva? Perchè mi guardava così? Perchè tremavo tutto sotto il suo sguardo?

«A un tratto si chinò su di me e mi baciò!..

«Le sue labbra ardevano come bragie ed io sussultai quasi m’avesse toccato un ferro rovente. Credendo d’avermi svegliato Cosema diede un passo indietro e andò leggermente a sedersi accanto al focolare. Ma io non mi mossi e continuai a fingermi dormito. Rassicurata, Cosema, rimuginò il fuoco e chinò il capo sulle braccia conserte sui ginocchi. Mi sembrò che piangesse... Non saprei dirvi ciò che intanto accadeva entro di me, ma certo avevo dimenticato il cavallo, le castagne e le nozze. Il bacio di Cosema mi ardeva il volto e mille confusi pensieri passavano nel mio cervello.

«Era un sogno dunque? Che significava ciò? Che Cosema si fosse innamorata di me, così, in pochi giorni, lei così bella, così giovine e ricca? Di me estraneo, sconosciuto, ch’ella sapeva promesso ad un’altra donna?...

«Non potevo credere ai miei sensi, ma intanto vedevo la bella fanciulla là, nella penombra, piangere silenziosamente, e la mente mi si sconvolgeva, e il sangue mi ardeva instintivamente. Mio Dio, mio Dio, che tentazione! Se Cosema mi avesse ribacciato, m’avrebbe perduto, non ostante tutti i miei propositi.

«Però essa si ritirò senza neppure guardarmi.