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rente, e montagne sulle cui cime domina la leggenda, si stendono vaghe e indistinte come un sogno, nella luce vaporosa dell’ultimo crepuscolo, e i forti borghi solitari riposano fra i lentischi cinerei della pianura o su i greppi neri delle rupi scoscese.

La fanciulla bianca guarda al nord, e grandi visioni misteriose, sogni arcani e profondi le attraversano gli occhi pensosi perduti nell’estrema lontananza; e il suo volto pallido, il suo vestito marmoreo paiono d’argento nella nivea luminosità della luna sempre più bianca e fulgida a misura che cade la notte.

V.


Nell’alta notte plenilunare tre cavalieri passano al galoppo attraverso il sentiero delle montagne rocciose. La canna dei loro fucili brilla alla luna, e i cavalli nitriscono nel profondo silenzio del paesaggio sublime.

Lontano, le nuvole salgono dal mare di madreperla sottilmente pennellato nell’estremo orizzonte, salgono lente sul cielo d’orpello del plenilunio, azzurre e diafane sul fondo bianco dell’infinito.

Sulle cime delle alte montagne rocciose la neve disegna un profilo iridato, fantasmagorie marmoree e miniature d’oro degne dei versi d’Heine, ma le quercie annose fremono al vento