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una signora, aveva ben ragione di preferirlo; ma allora perchè, se le piacevano i signori, perchè lo aveva stregato, dicendogli che gli volea bene e lo attenderebbe per marito?

Sul punto di assassinare un uomo Jorgi Preda sentiva una spasmodica volontà di piangere. I signori si avvicinano. Jorgi rivide Nania, la sua piccola Nania che adorava ancora come Nostra Signora del Miracolo, fra le braccia dell’ingegnere e alzò il vecchio archibugio di zio Concafrisca.

Passando sotto il suo tiro, l’ingegnere, che non pensava certo al terribile pericolo sovrastante, alzò la testa, si levò il cappello bianco da campagna e lo tenne un poco sull’arcione — e un momento dopo sorrise, sempre ragionando col compagno, col viso rivolto verso la fratta ove stava Jorgi. Pareva lo scorgesse. Il sole spuntò e la sua prima luminosità di un giallo roseo inondò lo stradale e le persone dei due cavalieri.

Jorgi non sparò e lasciò passare sano e salvo il suo rivale.

Egli aveva veduto gli occhi e il sorriso dell’ingegnere e uno strano pensiero, balenandogli all’improviso nella mente sconvolta, aveva fermato la sua mano.



Alle due, appoggiato alla sua lunga pertica — il suo scettro da pastore — ritto come il giorno prima sul ciglione pieno di erba e di margherite,