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e proseguì, rinfrancandosi a poco a poco, o meglio riscaldandosi:
— C’è un giovine che ti vuol bene e ti sposerebbe volentieri..... Se tu credi di accettarlo, Manzèla.....
— Sei tu, non è vero? — chiese essa francamente, guardandolo negli occhi e battendogli scherzosamente la ferula su una spalla. Pietro sussultò e un lampo gli rifulse negli occhi neri.
Ah, dunque, Manzèla lo amava? Sì, — altrimenti non si sarebbe comportata così. Dopo tante ansie e tanti timori una felicità immensa veniva nell’animo di Predu, così inattesa e luminosa da toglierli la ragione e il sentimento di sè stesso.
Ma a un tratto mandò un acuto grido che risuonò per tutta la pianura. Che era stato? Una cosa semplicissima.
Nell’ardore della gioia, Predu, quasi inconsapevolmente, aveva cercato di abbracciare Manzèla, — ma la fanciulla, che non la intendeva così, dando un passo indietro, gli aveva percosso ferocemente il volto con la sua ferula.
Un colpo, una staffilata terribile, incredibile anzi.
La pelle bruna del giovine si era lacerata, quasi colpita da scheggie di pietra, e sanguinava.
Ma il dolore acuto, la vera ferita era all’occhio. Predu aveva creduto di morire, e se fosse stato altri che Manzèla a fargli quella azio-